L’osteonecrosi della mandibola è una lesione orale che coinvolge l’osso mandibolare o mascellare e si riscontra spesso in pazienti affetti da tumore trattati con alte dosi di acido zoledronico, denosumab e bisfosfonati per via endovenosa. In questi soggetti il rischio di osteonecrosi della mandibola aumenta in relazione all’incremento della dose e del tempo di trattamento.
Rispetto ai pazienti oncologici, chi soffre di osteoporosi fortunatamente viene curato con dosi molto inferiori di denosumab e bisfosfonati e per via orale, quindi il rischio di contrarre l’osteonecrosi mandibolare sembra essere minimamente superiore a quello osservato in chi non assume questi medicinali.
Nei pazienti affetti da tumore, prima di iniziare terapie con bisfosfonati o denosumab, è sempre consigliabile effettuare una visita odontoiatrica approfondita e completa di esame radiografico delle ossa mandibolari. Inoltre, qualsiasi intervento di chirurgia odontoiatrica dovrebbe essere completato prima di iniziare il trattamento, oppure interrotto e ripreso dopo la completa guarigione della parte operata.
I pazienti sottoposti a cure contro l’osteoporosi possono eseguire le procedure odontoiatriche di routine (pulizia dei denti, otturazioni o interventi a livello delle radici) senza interrompere la terapia. Comunque, dal momento che bisfosfonati e donosumab vengono prescritti anche per prevenire le fratture, nel caso fosse necessario un intervento di chirurgia odontoiatrica è consigliabile interrompere il trattamento, naturalmente in accordo con il proprio medico.
In generale, per prevenire l’insorgere di questa patologia orale, tutti gli esperti internazionali sono concordi nel ritenere che siano utili una corretta igiene orale e controlli regolari dal dentista (una volta ogni sei mesi circa). Se si verifica l’osteonecrosi della mandibola, la terapia viene in genere prescritta dal dentista o dal chirurgo odontoiatra e comprende il trattamento dell’infezione con antibiotici e adeguati colluttori antimicrobici. È inoltre importante assicurarsi di assumere abbondanti liquidi e di seguire un’adeguata alimentazione. Solo in particolari circostanze può essere necessario un trattamento chirurgico per rimuovere il tessuto osseo necronizzato: a deciderlo ovviamente saranno il dentista o il chirurgo.