L’osteoporosi espone a un rischio di frattura molto più alto rispetto a quello di chi ha una densità ossea nella norma e chi ne soffre le cadute risultano molto pericolose, diventando spesso causa diretta di fratture. Inoltre le persone più anziane sono le più soggette a cadere: ogni anno due persone su cinque (il 40%) al di sopra dei 65 anni cadono almeno una volta, e sono quindi più a rischio di fratturarsi rispetto al resto della popolazione. Se dunque è fondamentale prevenire l’osteoporosi, occorre anche adoperarsi per evitare le cadute, spesso causa diretta di fratture soprattutto per i soggetti a rischio.
Come? Prima di tutto, dopo una caduta rovinosa, ogni anziano dovrebbe essere sottoposto ad una valutazione multidisciplinare per identificare e stabilire come affrontare eventuali rischi futuri (per esempio predisponendo un intervento personalizzato volto a migliorarne l’autonomia o le funzionalità fisiche e psicologiche). Andrebbero inoltre valutati eventuali rischi correlati all’ambiente domestico, eventuali deficit visivi o terapie farmacologiche in atto. Infine sarebbe necessario introdurre un allenamento specifico per aumentare forza ed equilibrio.
Numerosi studi recenti hanno infatti dimostrato come le persone dotate di maggiore senso dell’equilibrio, potenza muscolare e capacità di postura, siano meno esposte a cadute, e quindi a fratture. Non solo: chi ha uno stile di vita più sedentario è più esposto a fratture all’anca rispetto a chi conduce una vita più attiva. Per esempio le donne che restano sedute per più di nove ore al giorno hanno una possibilità addirittura del 50% superiore di fratturarsi l’anca rispetto a quelle che restano sedute per meno di sei ore al giorno.
In virtù di tali osservazioni gli studiosi hanno preso in esame i possibili benefici dell’attività fisica negli anziani, cercando modalità specifiche per migliorare la coordinazione e l’equilibrio. Ecco alcuni dati: nelle donne con più di 80 anni, per esempio, l’introduzione di un regime di allenamento personalizzato comprendente esercizi per migliorare l’equilibrio e un programma di passeggiate per combattere la sedentarietà, può ridurre il rischio generico di cadute del 20% (35% se parliamo più specificamente di cadute che generano fratture).
Proprio la parte dell’allenamento legata all’equilibrio può essere un fattore chiave: sono stati presi in esame alcuni anziani che praticano il Tai Chi (un’antica arte cinese che rafforza il senso di equilibrio): questi cadono con una frequenza inferiore del 50% rispetto ai loro coetanei. Già dopo 15 settimane di lezioni settimanali di Tai Chi con un istruttore si è potuto notare un miglioramento: in seguito l’esercizio è continuato per conto proprio, per un minimo di 15 minuti al giorno.
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