L’artrite reumatoide (AR) è un fattore di rischio per l’osteoporosi e coloro che ne soffrono sono esposti ad una probabilità significativamente più alta di subire una frattura da fragilità. L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune infiammatoria cronica che causa la perdita di massa ossea accanto all’articolazione colpita. Ne soffrono maggiormente gli anziani, anche se bambini e giovani possono talora esserne affetti. Tale patologia colpisce con maggiore frequenza le donne rispetto agli uomini. I sintomi più comuni consistono in dolore, gonfiore, rigidità e mobilità ridotta delle articolazioni. Le ragioni primarie per cui le persone lese da artrite reumatoide vanno incontro a un maggior rischio di osteoporosi sono sostanzialmente tre:
- Uso prolungato nel tempo di steroidi per ridurre il dolore e la rigidità
- Rapporto tra artrite reumatoide e infiammazione. Nella (AR) il sistema immunitario attacca le articolazioni che, in risposta, si infiammano. Il danno risultante innesca un ciclo di maggiore infiammazione e compromette altre aree del corpo, incluse le ossa
- Inattività fisica. Il dolore e la difficoltà di movimento dovute all’artrite reumatoide rendono più difficile la quotidiana attività fisica. Le ossa necessitano di regolare esercizio per mantenersi forti. A lungo termine, la mancanza di movimento potrebbe renderle più deboli, aumentando il rischio di osteoporosi e di frattura
Quando un soggetto soffre di (AR) deve agire preventivamente per proteggere la salute delle sue ossa. La diagnosi precoce e l’adozione di strategie preventive sono i fattori chiave per rallentare la perdita di massa ossea e contrastare le fratture dovute all’osteoporosi. Ecco alcune raccomandazioni:
- Chiedere al medico una valutazione della salute delle ossa, che comprenderà una stima del rischio (ad es: FRA-HS) ed una tomografia DXA per misurare la densità minerale ossea.
- Assicurarsi che la dieta quotidiana fornisca un sufficiente apporto di calcio. Le donne di età compresa tra i 19 e i 50 anni dovrebbero assumere 1000 mg di calcio al giorno e coloro che sono sopra i 50 anni dovrebbero aumentare la dose di circa 200-500 mg (http://www.osteofoods.it/nutrienti/cibi-ricchi-di-calcio).
Comunque, se l’alimentazione da sola non bastasse, sarà opportuno chiedere al medico se sia necessario aumentare il proprio fabbisogno giornaliero di calcio con eventuali supplementi.