Che l’alcool faccia male è risaputo, che però faccia male anche al metabolismo osseo è un dato di fatto da pochi effettivamente conosciuto. Eppure è così: anche se bere moderatamente un bicchiere di vino ogni tanto non può di certo considerarsi un fattore di rischio di malattie ossee, il consumo elevato di alcool – al contrario – rischia di essere a suo modo determinante per l’insorgere di problemi più o meno gravi a livello scheletrico.
Bere in media più di due unità standard (un’unità equivale più o meno a circa 12 milligrammi di alcool etilico, ovvero per l’appunto a un solo bicchiere di vino, a una lattina di birra o a un semplice “shottino” di superalcolici) al giorno può causare una riduzione delle funzioni delle cellule osteoblastiche e degli ormoni calciotropi (che regolano la quantità di calcio nelle nostre ossa) ed un aumento considerevole dei rischi di caduta.
Discorso simile – ma sbagliato – potrebbe essere quello relativo alle bibite gasate. Vale dunque a questo punto specificare come in verità non sia stata ancora univocamente dimostrata una correlazione scientifica tra l’uso di bevande gasate – soprattutto quelle contenti fosforo e caffeina, le famose “cola” – e la diminuzione della massa ossea. Risulta in questo senso falsa la credenza secondo cui la presenza di sostanze acide in tali bevande possa arrecare danno al sistema osseo, sia perché in verità molte delle sostanze presenti nelle bibite gasate hanno effetto neutro in fase di assimilazione nei confronti del nostro tessuto renale, sia perché l’unica sostanza che potrebbe al limite essere ritenuta realmente acida presente al loro interno è l’acido fosforico, ritenuto tuttavia un acido organico molto debole (simile all’acido citrico, quello dei limoni tanto per intenderci, che certo non arrecano danno alle ossa).
Al più potremmo arrivare dunque ad asserire che l’utilizzo smodato di bibite gasate all’interno di una corretta alimentazione possa arrivare ad essere dannoso per le nostre ossa perché spesso sostitutivo rispetto all’utilizzo di latte, arrivando così ad interferire sulla normale introduzione delle dosi giornaliere raccomandate di calcio.
Ultima nota riguarda alcune acque minerali che, pur essendo effettivamente gasate, sono per caratteristiche proprie ricche di calcio e dunque molto utili – specie per le donne in fase di post-menopausa – in diete povere di latte e derivati.
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