Quando i media devono ricorrere alle competenze di un esperto, nell’82% dei casi ricorrono a un uomo. Eppure, le donne esperte esistono e sono numerose in ogni settore. Colmare al più presto questo gender gap è indispensabile per ragioni di giustizia sociale, ma anche economiche: secondo un rapporto dell’OCSE se le donne potessero partecipare appieno all’economia, nei prossimi otto anni il PIL mondiale potrebbe aumentare più di due punti percentuali. Invece stereotipi, discriminazioni e pregiudizi sulle donne fanno pagare al mondo il costo di questa mancata crescita. Infatti, un altro motivo per dare valore alle competenze delle esperte è quello economico, oltre a quello democratico e inclusivo.
Per questo nel 2106 l’Osservatorio di Pavia e l’associazione Gi.U.Li.A., con lo sviluppo di Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, hanno lanciato www.100esperte.it, una banca dati online, che conteneva inizialmente i nominativi e CV 100 di esperte. Tra gli altri importanti patrocini di cui gode Ii progetto, figurano anche quello della RAI Radiotelevisione Italiana, quello del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e quello della Consigliera Nazionale di Parità, istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. I primi 100 nomi selezionati erano relativi ad esperte del settore STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), un ambito nel quale le donne sono storicamente sottorappresentate, ma che allo stesso tempo è strategico per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.
Tra i nominativi delle prime 100 scienziate entrate a far parte nella prim’ora del database, figura quello della Professoressa Maria Luisa Brandi, che per anni ha ricoperto il ruolo di Ordinario di Endocrinologia, è attualmente Presidente di OFF (Osservatorio Fratture Fragilità) e Presidente FIRMO (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso) e con le sue ricerche e pubblicazioni di importanza mondiale risulta una scienziata di maggior valore nel mondo nel suo settore, oltre che un modello di donna impegnata con successo nel mondo della scienza. Abbiamo chiesto alla Professoressa Brandi quale importanza ha per lei figurare in questo database: “Una grande importanza – ha risposto – perché anche se oggi è più facile che in passato per una donna mettere in luce e vedere riconosciute le proprie potenzialità, c’è ancora molto da fare, anche presso le nuove generazioni, perché la parità sia raggiunta appieno. Un database come questo, oltre all’efficacia immediata dell’offrire nominativi di personalità di sicuro prestigio, ha senz’altro anche il valore di offrire esempi concreti alle giovani che desiderano impegnarsi nel proprio settore d’elezione”.
Il sito , che è stato costruito con la prospettiva di poterlo accrescere nel tempo, ha visto aumentare negli anni il numero delle esperte e dei settori disciplinari. Così alle prime 100 esperte di STEM, si sono in seguito aggiunte numerose esperte di Economia e Finanza (dal 2017) e Politica Internazionale (dal 2019). Nel 2021 la banca dati è stata estesa anche al settore della Storia e della Filosofia.