“FIRMO, (Fondazione Italiana Ricerca Malattie dell’Osso) vuole stabilire un programma per il futuro che possa prevenire le fratture e curare le persone che ne hanno bisogno” – dichiara la Prof. Maria Luisa Brandi, presidente di FIRMO – “la giornata internazionale dell’Osteoporosi si celebra ogni anno il 20 Ottobre, e quest’anno abbiamo deciso di visitare l’argomento Osteoporosi con tematiche che vanno dall’infanzia fino alle Osteoporosi secondarie.”
“Riuscire a comprimere quanto più possibile le tre grandi difficoltà che oggi i pazienti hanno” dichiara Roberto Messina, Presidente Senio Italia FederAnziani – “l’accesso alla DXA, l’accesso ai farmaci e soprattutto l’accesso ai farmaci di quei pazienti che assumono altri farmaci che di fatto gli faranno venire l’Osteoporosi.” Le due organizzazione hanno inoltre annunciato che a breve in tutti i centri federanziani sarà possibile svolgere uno screening che consentirà la misura dello spessore dell’osso corticale, attraverso l’utilizzo di un nuovo dispositivo ad ultrasuoni.
“Ed avere quindi già una prima diagnosi di potenziale patologia”- prosegue Messina – “da poter condividere e discutere con il nostro medico di medicina generale per decidere quale è il percorso sanitario pubblico più facilmente percorribile.” L’Osteoporosi è sicuramente una delle patologie che incide di più sui costi a carico del sistema sanitario nazionale, occorre quindi orientarsi verso quello che l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiamo “invecchiamento di successo”.
“Progetti di prevenzione dell’osteoporosi sono interventi importantissimi” – dichiara Marcella Marletta, Direttore Generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico del Ministero della Salute – “e le Istituzioni sono al fianco di questi interventi, proprio perché uno screening che possa diagnosticare precocemente un problema correlato all’osteoporosi, oppure che possa prevenire le fratture o le rifratture, ha un vantaggio in termini di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale.
L’obiettivo di un progetto come questo è, quindi, da un lato curare l’osteoporosi, dall’altro rendere l’anziano più autosufficiente e portarlo da una semplice aspettativa di salute a quella che è un’aspettativa di salute in uno stato di benessere Un percorso informativo e di prevenzione deve iniziare iniziare ricorda la professoressa Maria Luisa Brandi già nel bambino. “Introduzione di calcio, esposizione alla luce del sole, attività fisica, il bambino è quello che deve essere educato a mantenere un osso sano.” – prosegue Brandi – “Se noi educhiamo il bambino sarà un adulto poi in grado di amministrarsi la prevenzione.”