Si stima che in Italia, nel corso del 2017 (ultimi dati ufficiali disponibili), si siano verificate 560.000 fratture da fragilità, con la previsione, per i prossimi 10 anni, di un incremento del 22,4% (nel 2030 si stima che le fratture saranno 690.000). Una fotografia che conferma un dato preoccupante: le fratture da fragilità rappresentano un’emergenza di salute pubblica anche in Italia, un problema troppo spesso sottovalutato. Un punto di partenza fondamentale per poter intervenire sullo stato delle cose è quello di conoscere e valutare come il nostro Paese percepisce questa emergenza sempre più preoccupante e come la affronta.
Per dimensionare qualitativamente il fenomeno e le risposte che il SSN e le Regioni offrono in termini di assistenza sanitaria, Cittadinanzattiva ha lanciato un’indagine, concepita nell’ambito della Coalizione FRAME-FRATTURE DA FRAGILITÀ. FRAME è una coalizione di cittadini, clinici, ricercatori e ordini professionali, alla quale partecipano sia Cittadinanzattiva sia Fondazione FIRMO, che ha l’obiettivo di tutelare il diritto alla salute delle persone colpite da fratture da fragilità e dei loro familiari.
Anna Lisa Mandorino (vicesegretario generale di Cittadinanzattiva) così descrive il sondaggio: “Attraverso il monitoraggio online che lanciamo oggi, a partire i da sei regioni, vogliamo avere una fotografia nitida per capire l’effettiva gestione delle fratture da fragilità ossea e le eventuali criticità su cui intervenire. Le regioni al momento interessate sono Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia. Il monitoraggio è rivolto sia ai cittadini, sia ai medici di famiglia, sia ai referenti amministrativi regionali”.
L’indagine, realizzata grazie al sostegno con condizionato di UCB, prevede la somministrazione di tre diversi questionari: il primo è rivolto ai cittadini (https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSf0wP2jblPMiVmLQOEQtrylgfugrKuNZVgh8Cvhsn2W1w74hg/viewform) ed ha sia l’obiettivo di misurare la consapevolezza generale sull’argomento, sia di conoscere le esperienze dei pazienti circa la gestione e la loro presa in carico da parte del SSN in caso di fragilità ossea: questa sezione è composta da 12 domande.
Il secondo questionario è rivolto ai medici di medicina generale (https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSd509wZf5Y1fveRoPzwXD749BuXf_pwcr9MSYAVFQuu_TZ11g/viewform) e si propone di mettere in evidenza eventuali punti deboli della gestione del paziente con frattura da fragilità, il fine è quello di poter arrivare a mettere in campo azioni condivise per migliorare la qualità di vita dei pazienti e offrire la migliore assistenza; questo questionario è composto da 21 domande. Il terzo questionario è indirizzato ai rappresentanti delle Regioni (Assessorato sanità regionale – Governo clinico regionale): attraverso questa survey si vuole arrivare ad avere una descrizione esatta delle realtà territoriali, al fine di poter misurare il gap tra quanto delineato nel modello di riferimento di PDTA per le fratture da fragilità ossea e ciò che accade nelle realtà regionali: questa sezione è composta da 16 domande.
“I dati raccolti con l’indagine saranno per noi essenziali per lo sviluppo di un lavoro coordinato sul territorio”, sottolinea la Coalizione FRAME, “il nostro obiettivo, con l’alleanza che abbiamo costituito, è quello di coinvolgere in modo sempre più vasto e radicato le istituzioni regionali e centrali e la classe politica, in modo da poter giungere alla formulazione di proposte condivise, che possano tradursi in azioni concrete a favore dei pazienti. Raccogliere grazie a Cittadinanzattiva le voci di cittadini, istituzioni e medici è il primo passo per muoversi in questa direzione”.
Perché Cittadinanzattiva ha dato via a un’indagine così vasta e complessa? “L’indagine si situa all’interno di una nostra ampia azione complessiva: le principali difficoltà dei cittadini nei confronti dell’emergenza rappresentata dalle fratture da fragilità sono la mancanza di diagnosi, la mancanza di presa in carico a seguito di una frattura, la mancanza di prescrizione di una terapia adeguata e la mancanza di consigli e indicazioni per adottare uno stile di vita adeguato alla condizione del paziente.
Emerge di fatto come il SSN non sia in grado di garantire una continuità assistenziale. Proprio per questo, abbiamo realizzato un PDTA consultabile sul nostro sito (https://j.mp/2Xs0ZOv) per garantire un’effettiva presa in carico, la qualità ed uniformità di cure su tutto il territorio e la standardizzazione e uniformazione di criteri condivisi per la diagnosi, terapia, ed assistenza. L’obiettivo che vorremmo raggiungere è il riconoscimento delle fratture da fragilità come un’emergenza sanitaria pubblica, l’individuazione di un codice identificativo per la patologia, l’affermazione di una presa in carico del paziente uniforme su tutto il territorio nazionale e infine la garanzia della continuità assistenziale”.
Il monitoraggio sarà disponibile online fino al 30 settembre, i risultati dei tre questionari saranno sintetizzati, trasformati in dati statistici, commentati e messi a disposizione delle Istituzioni e della Coalizione FRAME a fine novembre 2020.