Il magnesio è un elemento che nel nostro organismo si trova per la quasi totalità all’interno delle cellule. È utile nel controllo dell’omeostasi calcica, ovvero nel mantenimento di un livello stabile di calcio all’interno del corpo umano, oltre che nella costruzione del cristallo di idrossiapatite, il minerale che rappresenta la frazione mineralizzata dell’osso. Quantità adeguate di magnesio nell’organismo determinano quindi una maggiore resistenza alla demineralizzazione ossea.
Il deficit di magnesio, in ambito fisiologico, è caratterizzato da crampi muscolari, debolezza, affaticamento, irritabilità, disturbi del sonno, mal di testa, scarsa concentrazione e astenia. Fortunatamente la sua carenza è piuttosto rara, specialmente in popolazioni che seguono regimi alimentari sufficientemente equilibrati, anche in considerazione del fatto che il magnesio è largamente presente all’interno di tutta la catena alimentare.
Ecco perché è importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata fin da piccoli che comprenda anche cibi ricchi di magnesio come, ad esempio, le verdure verdi, i legumi, la frutta secca, i semi, il frumento non raffinato e il pesce, ovvero alimenti praticamente quasi sempre presenti sulla tavola.
L’unica fetta di popolazione realmente a rischio di insufficienza di magnesio è quella anziana, non tanto per carenza nell’introduzione di questo elemento, ma perché il suo assorbimento intestinale diminuisce con l’avanzare dell’età, contestualmente all’aumentare della sua escrezione da parte dei reni, anche a causa della frequente assunzione di diuretici. Anche alcuni antibiotici e molti farmaci antitumorali possono provocare la carenza di questo minerale.
Comunque ad oggi non esiste ancora la prova scientifica che, in caso di carenza di magnesio, la supplementazione possa aiutare a prevenire la perdita di massa ossea e a ridurre il rischio di fratture con l’avanzare dell’età.
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