Essendo l’osteoporosi una malattia quasi sempre asintomatica, è importante fare esami specifici per poterla individuare. Il primo tra questi è senza dubbio la densitometria ossea, ovvero l’esame volto a controllare la densità delle nostre ossa allo stato attuale e nel corso dei diversi trattamenti: in sostanza la densitometria analizza e prevede la condizione del nostro apparato osseo prima che si verifichi un’eventuale frattura.
Poiché solitamente le ossa maggiormente inclini a fratturarsi sono radio e ulna dell’avambraccio, quelle del collo, il femore e le vertebre, l’attenzione clinica degli esami è rivolta soprattutto a queste zone, motivo per il quale, oltre alla densitometria ossea, vengono utilizzate anche altre tecniche che rientrano nell’ambito della Mineralometria Ossea Computerizzata (spesso abbreviata con l’acronimo MOC), l’esame che misura la quantità esatta di calcio presente all’interno delle nostre ossa. Le tecniche in questione sono:
• ISPA: ovvero l’esame che misura con esattezza la massa ossea calcolando la quantità di calcio, l’elasticità e la resistenza dell’osso in relazione a parametri medi stabiliti a seconda del paziente in considerazione. Si tratta di un esame solitamente poco consigliato per le ossa del collo, per il femore e per le vertebre a causa delle sue modalità tecniche
• DPA: esame simile all’ISPA, ma più specifico per colonna vertebrale e femore
• DEXA: esame di riferimento tecnicamente simile alla DPA e alla radiografia (con un minor dosaggio di raggi X), ma che garantisce una maggiore precisione col vantaggio indiscusso di essere meno invasivo. Specificamente consigliato per anca e colonna vertebrale (l’alternativa è spesso l’ultrasonografia del calcagno, un esame simile e per questo denominato anche “MOC ad ultrasuoni”).
La MOC serve specificamente a:
• Rilevare una bassa densità ossea prima che si verifichi una frattura
• Confermare una diagnosi di osteoporosi in soggetti che hanno già subito una o più fratture
• Stimare la probabilità di fratture future
• Determinare la velocità di perdita di massa ossea e monitorare gli effetti dei trattamenti antiosteoporotici effettuati, quando l’esame viene ripetuto ad intervalli regolari (spesso una volta l’anno).
Vanno infine menzionati anche altri esami più generici (cioè utilizzati per gran parte delle patologie) che sono però spesso in uso anche per i casi di sospetta osteoporosi, come la TAC (Tomografia Assiale Computerizzata), utilizzata per l’analisi della colonna vertebrale (anche se comporta lo svantaggio di sottoporre il paziente ad alte dosi di raggi X), o le ecografie, il cui utilizzo clinico è però ancora oggi discusso per la possibile inadeguatezza rispetto alla MOC.