L’osteoporosi può verificarsi anche durante la gravidanza: accade in genere perché il corpo materno è chiamato a fornire al feto una grandissima quantità di calcio corporeo che viene di conseguenza sottratta al processo di rinnovamento delle ossa. In alcuni casi accade così che la densità minerale ne risenta, diminuendo drasticamente, e che ciò porti alla nascita della patologia osteoporotica.
Nello specifico succede che a partire dal terzo trimestre di gravidanza in poi si verifichi una accelerazione del riassorbimento delle ossa (il processo di disgregazione): si tratta però in realtà di un fenomeno del tutto naturale che trova la sua spiegazione nel contestuale processo di formazione dello scheletro del nascituro a cui vengono destinate grandi dosi di calcio assimilate dalla mamma.
Nella maggior parte dei casi è la natura stessa a bilanciare tale processo semplicemente tramite l’attivazione di alcuni meccanismi di adattamento del corpo, che portano a proteggere le ossa della donna incinta (vi è per esempio un aumento degli ormoni estrogeni e della vitamina D). Per questo motivo nella media generale si verificano raramente casi di osteoporosi nel corso della gravidanza, ma è pur vero che in donne più fragili, già solitamente esposte al rischio di fratture, un mancato bilanciamento di calcio e vitamina D in gestazione può aumentare ancora di più a dismisura tale rischio.
L’osteoporosi in gravidanza non è un fenomeno che potremmo definire come frequente e le sue cause specifiche non sono ancora del tutto note alla scienza (probabili fattori genetici, una bassa assunzione di calcio della donna durante la sua infanzia, peso troppo basso, trattamenti prolungati con cortisone o anche abuso di fumo), fatto sta che la patologia rischia in ogni caso di diventare un grosso pericolo per le donne che ne sono affette.
La malattia si presenta di solito alla prima gravidanza e il sintomo più comune è un dolore della colonna vertebrale a livello dorso-lombare (la parte bassa della schiena) che passa dall’essere appena percettibile, fino a invalidante. In verità non esiste un’evoluzione standard dei dolori di schiena durante la gravidanza quando causati da osteoporosi: essi potrebbero anche sparire al termine della gravidanza stessa o con la sospensione dell’allattamento. Di certo però il sintomo viene sottovalutato spesso dai medici perché il mal di schiena è di per sé, a prescindere dall’osteoporosi, un problema normale nel corso della gravidanza. Quando il dolore tuttavia diventa troppo intenso, sarebbe meglio ricorrere subito a uno specialista.
Un indizio tipico di osteoporosi nelle donne incinte, che si verifica frequentemente, è una diminuzione della massa corporea che può essere associata ad un incurvamento della colonna vertebrale conseguenza dell’appiattimento o addirittura della rottura di alcune vertebre.
Qualora dovesse essere confermata una diagnosi di osteoporosi in gravidanza, ogni cura sarebbe chiaramente demandata al medico curante. Di solito risulta indispensabile sospendere quasi subito l’utilizzo di analgesici e cortisonici. In casi gravi lo specialista può decidere anche di prescrivere farmaci specifici che aumentino la mineralizzazione delle ossa per recuperare la densità persa.
Nel caso in cui poi si dovesse decidere di avere una ulteriore gravidanza, sarebbe buona norma consultarsi con il medico per consigli su come procedere e per ottenere suggerimenti su quali trattamenti svolgere prima della nuova gestazione.