Intervista rilasciata dalla Prof. Maria Luisa Brandi, Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l’Università degli Studi di Firenze nel corso della puntata di Uno Mattina del 1 Aprile 2020.
È tempo di coronavirus, ma ci sono anche altri nemici di cui non possiamo dimenticarci. Chi sono?
I nemici sono i soliti: le malattie croniche di cui siamo affetti, e di cui non possiamo dimenticarci. In questo momento poi stiamo più fermi, chiusi in casa, non ci esponiamo alla luce solare, mangiamo di più, siamo esposti sempre alla stessa temperatura e non al freddo dell’inverno e tutto ciò può mandare in tilt il nostro sistema endocrino, che ha il compito di controllare la nostra salute generale. Dobbiamo quindi occuparci di più di del nostro sistema metabolico e endocrinologico, perché sono questi i sistemi che ci aiutano anche a difenderci dal coronavirus.
Quali sono le sue raccomandazioni, e a chi sono rivolte?
Prima di tutto panso ai pazienti ipotiroidei, che fanno terapia ormonale sostitutiva e che potrebbero dover rivedere la loro terapia perché non sono più esposti al freddo dell’inverno: potrebbero avere bisogno di dover aumentare un po’ la terapia. Poi i pazienti diabetici, di cui si parla tanto in questo momento: fortunatamente una ricerca condotta dagli endocrinologi ha dimostrato che i pazienti diabetici non si infettano di più, anche se una volta infettati richiedono più attenzioni perché hanno più complicanze. I pazienti diabetici devono quindi continuare con particolare scrupolo le terapie loro prescritte, sia che stiano seguendo una terapia orale, sia una insulinica, visto che si muovono di meno. Anche queste terapie potrebbero dover essere un po’ ritoccate. I pazienti osteoporotici a loro volta devono continuare con le supplementazioni di calcio e vitamina D e con i farmaci antifratturativi loro prescritti. Grazie all’Agenzia Italiana del Farmaco oggi possiamo estendere i piani terapeutici e inviarli online: non dobbiamo dimenticarci che abbiamo 6 milioni di pazienti di malattie tiroide, 6 milioni di pazienti sovrappeso, 3 milioni di pazienti diabetici, 4 milioni di pazienti con osteoporosi e 1 milione di pazienti con osteoartrosi: tutti questi devono continuare le loro terapie, non dobbiamo dimenticarlo solo perché temiamo il coronavirus.
Ci raccomanda anche di mangiare meno, è così?
Esatto. In questi giorni possiamo tenere un diario alimentare, magari in famiglia: fare una specie di gara per vedere chi si comporta meglio. Esistono dei siti che ci indicano qual è il nostro introito calorico raccomandato in funzione del peso, dell’altezza e anche dell’attività fisica, che ora è inferiore. Possiamo anche andare su RaiPlay, a rivedere le informazioni date durante le trasmissioni trasmesse da Unomattina lo scorso anno, dove si parlava di metabolismi: dei grassi, degli zuccheri, delle proteine, dell’acqua e dei minerali. Quella trasmissione sull’uomo minerale, trasmesso lo scorso anno in novembre, ci indica quanti minerali dobbiamo introdurre. Per esempio si parlava di un minerale importantissimo, il ferro, che costituisce il cuore dell’emoglobina e ci permette di non essere anemici. Il ferro viene introdotto attraverso la carne, il pesce e le verdure a foglia larga, e ci permette oggi di avere un’emoglobina super efficiente, proprio nel momento in cui questa proteina, che ha la funzione di legare l’ossigeno, diventa importantissima.
Cosa può dirci a proposito della vitamina D?
La vitamina D è un ormone, viene sintetizzata dalla nostra pelle sotto l’effetto dei raggi ultravioletti B: in questo momento ci esponiamo di meno alla luce solare, quindi ne sintetizziamo in minor quantità. È un ormone importantissimo perché, oltre a controllare l’assorbimento di calcio a livello intestinale, è utile per ridurre anche le infezioni da influenza. Ciò è stato dimostrato sia nella popolazione infantile sia in quella anziana: la vitamina D dunque è importante perché controlla l’immunità innata e quella adattativa, riducendo le complicanze dell’influenza, quali le polmoniti e le broncopolmoniti. In questo momento in cui ci esponiamo di meno alla luce solare, la dovremmo supplementare anche indipendentemente dall’età, quindi le 1000 unità al giorno che noi consigliamo alla popolazione di età avanzata, in questo momento le possiamo consigliare un po’ a tutti. Ci aiuta forse rispondere meglio all’attuale esigenza di rendere più forte il nostro sistema immunitario.
Un ultimo consiglio generale?
Per me la parola d’ordine è meno stress. In questo momento che non abbiamo la sveglia mattutina che ci chiama per andare lavorare, cerchiamo di dormire un po’ di più: questo ridurrà la secrezione di cortisolo, migliorerà il metabolismo degli zuccheri e dei grassi, e non metterà il nostro sistema immunitario in condizione di allarme: in questo momento la nostra immunità devi rispondere al cento per cento. Stiamo rilassati, e supereremo meglio questo momento.
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