Se si sta assumendo una terapia antitumorale per il carcinoma mammario è importante pensare subito a proteggere la salute delle ossa. Il trattamento antitumorale per il cancro mammario, comporta un rischio maggiore di osteoporosi e di frattura. Attuare una terapia con inibitore dell’aromatasi (utilizzata per il cancro al seno), può portare all’incremento di perdita di massa ossea, da due a quattro volte maggiore rispetto al normale tasso di deficit osseo dovuto alla menopausa, con un rischio di frattura di circa il 10% in più.
Oltre alla terapia di deprivazioni di estrogeni (principali ormoni sessuali femminili che promuovono la formazione di determinate caratteristiche fisiche tipiche della donna, come il seno, l’allargamento del bacino e sono presenti in diversi processi del ciclo mestruale), anche la chirurgia che causa la perdita di funzionalità ovarica comporta una riduzione di tali ormoni.
È altresì importante sapere che nelle donne più giovani in premenopausa i trattamenti antitumorali per il cancro al senso possono causare una menopausa precoce, aumentando di molto il rischio di osteoporosi. Per una valutazione della salute delle ossa, il medico può individuare il rischio di osteoporosi, basandosi non solo sulla terapia legata al tumore, ma anche su ciò che riguarda lo stile di vita, la storia familiare e altre condizioni patologiche (come l’artrite reumatoide). La valutazione clinica sarà improntata su un esame strumentale, denominato mineralometria ossea computerizzata (MOC), la valutazione dei livelli del calcio, vitamina D e ormone paratiroideo.